PASQUA – Molte canzoni sono il risultato di significative esperienze di viaggio.
In alcuni casi, veri e propri ritratti di un luogo, esperienze d’autore, percorsi più o meno vissuti attraverso nazioni e città.
Perciò, abbiamo deciso di proporvi ogni mese una canzone per viaggiare in musica.
La canzone del mese per viaggiare in musica è: Pasqua di Ivan Graziani
- Artista: Ivan Graziani
- Album: Seni e Coseni
- Anno: 1981
- Autori: Ivan Graziani
- Etichetta:: Sony Music Entertainment Italy S.p.A. sotto licenza esclusiva di BMG Rights Management S.R.L
Parole per viaggiare in musica: Pasqua
Mi accorgo adesso che è già Pasqua Sarà che piove dentro ai raggi del sole E forse che ho mangiato troppo E non voglio più cioccolata E mentre si ride forte Il resto della gente si abbuffa E arriva il conto che quasi una truffa E usciamo fuori dalla trattoria Mentre un pazzo sta parlando alle mosche Nella mia anima c'è un cane enorme Che sbadiglia e muove piano la coda Lasciatemi solo e voi Non mi chiedete, non so dove andrò Ma questa Pasqua non la scorderò Che farò, che farò Alle tre del pomeriggio e poi, e poi è Pasqua Che farò, che farò Alle tre del pomeriggio e poi E attraversato tutto il ponte a piedi Mentre il pazzo mi corre vicino Mi urla forte "ero anch'io un artista" "Che per la fame poi, ha perso la vista" "Cinquemila lire" sussurra "Ti faccio andare con mia sorella" "Non è un granché è vero" "Ma ho soltanto quella" E poi mi tira forte per la giacca urlando "Questa terra è tutta da bruciare" Urla e si aggrappa forte ad un lampione E poi mi chiede se ho da fumare Ma vattene scemo, vai E vai ad impiccarti dove vuoi Che me ne torno per i fatti miei Che farò, che farò Alle sei del pomeriggio e poi e poi è ancora giorno Che farò, che farò Alle sei del pomeriggio e poi E son tornato sotto casa tua Anche se non è più come allora E il tempo è stato un giustiziere Per i miei e per i tuoi anni Ma si scioglie con il sole, la neve Io non ricordo più le tue parole Tornassi indietro almeno proverei Le tue collane di girasole Quanto amore, quanto, quanto amore Una sigaretta illuminava le tue labbra Poi fra le mie tu giocavi col fumo Ma non mi dire no stasera Almeno tu non mi dire no Che questa Pasqua non la scorderò Che questa Pasqua non la scorderò
Riflessioni sul testo e appunti di viaggio
Pasqua ha un bellissimo testo, molto evocativo, ricco di sfumature psicologiche che ben descrivono la deriva del protagonista il quale si ritrova solo nel giorno di Pasqua dopo un pranzo in trattoria con gli amici (…mi accorgo solo adesso che è già Pasqua…) e se ne va in giro annoiato per la città alle sei del pomeriggio (…nella mia anima c’è un cane enorme che sbadiglia e muove piano la coda…) senza una meta definita e con il vuoto nel cuore.
Ad un certo punto, incontra un pazzo che parla alle mosche e che gli urla “…ero anche io un artista e per la fame ho perso la vista… cinquemila lire e ti faccio andare con mia sorella… non è un granché è vero ma ho soltanto quella…”.
Nel contrasto che vede da una parte la gente che ride forte nel giorno di festa, gli amici che mangiano a crepapelle e le parole del pazzo (…questa terra è tutta da bruciare…), e dall’altra la malinconia e la rabbia del protagonista (…ma vattene scemo e vai ad impiccarti dove vuoi che me ne torno per i fatti miei…), il brano si conclude mentre l’uomo torna sotto casa di lei (ma nulla è più come ieri) alla ricerca di un passato che non può più tornare e con l’amara constatazione che “…il tempo è stato un giustiziere per i miei e per i tuoi anni…“
(da Maggie’s Farm: (maggiesfarm.it))
Ascolta la canzone del mese su Youtube
Fonte e foto: autori, editori e aventi diritto della canzone
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