VIAGGIARE – È stata la passione di Lamberto Bernardini a fargli “incontrare” l’Orvietan: il personaggio e il medicamento da cui prende il nome. Durante una visita della città di Orvieto, abbiamo conosciuto prima l’Orvietan e poi Lamberto. La curiosità ha fatto il resto!
Tra documenti e testi, antichi e moderni, è rinato l’Orvietan
All’Orvietan era stato dedicato uno studio scientifico da parte dell’Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Modena. Tra le centinaia di pseudo-farmaci in uso tra il Seicento e il Settecento, ce n’erano tre in particolare che avevano raggiunto la massima fama e che venivano ritenuti veramente efficaci. Tra questi l’Orvietan.
Grazie alla ricerca dell’Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Modena, che contiene tra l’altro anche tutte le versioni della ricetta originale, si è potuto risalire agli ingredienti che ne costituivano la base imprescindibile. C’era la possibilità, quindi, di riprodurre l’Orvietan che, grazie al noto erborista Aurelio Visconti, è rinato in una bottiglia.
Da polvere a liquido: cos’è l’Orvietan?
L’Orvietan è un amaro erboristico ottenuto dalla macerazione in soluzione idroalcolica di oltre 25 erbe officinali, pressate a mano con piccoli torchi e poi filtrato a telo, il cui nome identifica sia il venditore che il luogo di origine.
Rispetto all’originale, che veniva fornito in polvere solubile, è stato creato un prodotto facilmente bevibile e quindi un amaro affinato in botte per esaltarne l’aroma.
Il primo a farsi chiamare L’Orvietano fu Girolamo Ferranti che il 9 giugno 1603 ottenne dal Comune di Orvieto la sua licenza di vendita sulla pubblica piazza.
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L’Orvietan: dall’Italia in Europa
La fama dell’Orvietan raggiunge tutte le principali piazze d’Europa, conquistando sia il popolo che la nobiltà. La sua diffusione capillare è legata alla figura dei venditori ambulanti di medicine. Il sole, tutt’ora usato quale etichetta della bottiglia, era il simbolo usato storicamente per incartare l’originale medicina e distinguerla dalle numerose imitazioni.
Il successo dura per circa duecento anni, conoscendo numerose formule più o meno segrete. Da trattati sulla farmacopea sino ai farmacisti che proseguiranno la produzione del famoso elisir.
Nelle farmacie storiche d’Europa sono numerosi i vasi che recano la scritta L’Orvietan.
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Famoso grazie alla letteratura
Nel corso degli anni, la fama de l’Orvietan è stata amplificata anche grazie alla letteratura: dalla prima versione de I Promessi Sposi di Manzoni sino a Moliere e Voltaire, solo per citarne alcuni. Sarà cosi diffuso che fino alla fine dell’Ottocento, nei vocabolari europei la parola “Orvietano” viene identificata come: “famoso antidoto inventato ad Orvieto”.
Alla fine dell’ottocento Le Paulmier e Planchon, due farmacisti francesi pubblicano studi e formule sul famoso preparato, recuperando antichi e preziosi documenti e trattati farmaceutici. Da qui, parte lo studio di Patrizia Catellani e Renzo Consoli, studiosi dell’Accademia Nazionale di Scienze Lettere e Arti di Modena, che ripercorrendo l’intera storia hanno consentito all’Orivetan di arrivare sino ad oggi!
Le visite al laboratorio
E’ possibile, su prenotazione, effettuare delle interessanti visite per ripercorrere la storia, gli aneddoti e il processo produttivo de l’Orvietan. Se avete intenzione di dedicare una giornata di turismo a Orvieto, vi consigliamo la visita di questo originalissimo laboratorio farmaceutico a due passi dal famoso Duomo di Orvieto.
Per maggiori informazioni: Vicolo dei Dolci 6 – 05018 Orvieto [Tr] +39 348 4124418 – scarica il libretto informativo su l’Orvietan
Fonte e foto: L’Orvietan – Lamberto Bernardini
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