Galeotto fu Davide Bitti ed il video che lo scorso marzo propose sul suo canale Vivi Giappone dove ci portava a mangiare Ramen a Roma. Sì, da Hokusai Ramen!
Nel video, Davide ci mostrava il ristorante, il menù, la preparazione e scopriva cosa ha spinto Roberto (il proprietario di Hokusai Ramen) ad aprire un pezzo di Giappone a Roma.
Il nostro test
Come avrete già capito, con al seguito l’immancabile Donna Bianca e altri 2 fidati scudieri Giappofili, siamo andati a verificare di persona e come direbbe “Giorgione“: abbiamo fatto un test..!
Il ristorante (vi lasciamo i contatti alla fine) si trova nella prima parte della Prenestina, quella più vicina al centro di Roma a qualche centinaio di metri da Porta Maggiore. La zona non è delle migliori, ma l’urbanizzazione è stata recentemente rifatta e ben illuminata.
L’ambiente interno è davvero ben curato, con vari quadri/monitor che proiettano interessanti immagini del Giappone ed una zona dedicata alla vendita ed all’esposizione di gadgets, prodotti (tra i quali abbiamo notato una discreta selezione di bottiglie di Sakè) e materie prime tipiche provenienti dal Giappone. Buono anche l’apparecchiamento dei tavoli e la qualità delle stoviglie utilizzate (mancavano le bacchette zigrinate fatte a posta per il ramen), un pò meno il servizio che per quanto celere ed accettabile andrebbe migliorato fornendo al personale di sala maggiori informazioni su piatti e tradizioni giapponesi.
Non abbiamo apprezzato il “tentativo” di divisione in stile “ichiran” di quelli che effetivamente potrebbero essere dei veri e propri “social tables”.
Shoyu Ramen – voto 4/5
Iniziamo con il Ramen, il tipico piatto giapponese a base di noodles serviti in brodo e con diverse guarniture. Abbiamo scelto uno Shōyu Ramen che prevede al suo interno l’aggiunta di salsa di soia. Come avrete notato dalla foto di copertina: la porzione era adeguata e la zuppa aveva il tipico color marrone e chiaro perchè realizzata con brodo ristretto di pollo e verdure con aggiunta di molta salsa di soia. Il risultato: una zuppa intensa, salata, saporita ma tuttavia ancora abbastanza leggera al palato che insieme alla carne (un pò dried) non ci ha del tutto convinto. I noodles erano quelli “leggermente” arricciati così come dovrebbe essere nello shōyu. La presentazione bella, ma non al top! In conclusione un buon piatto che, se leggermente corretto, potrebbe meritare i pieni voti.
Takoyaki – voto: 5/5
Vincono a mani basse, ottenendo il massimo dei voti, le sfere cotte alla piastra ripiene di polipo, tipiche della cucina di Osaka. Quantità, decorazione, preparazione e gusto davvero impeccabili.
La giusta consistenza, fragranti all’esterno e quel non so che di besciamelloso all’interno: era come mangiarli a Dōtonbori.
Un consiglio per mangiare i Takoyaki: aspettate qualche minuto prima di mangiarli per evitare l’ustione della lingua e delle papille gustative!
Tonkatsu – voto 1/5
E’ certamente il peggior Tonkatsu che abbiamo mai mangiato. I motivi? La materia prima, ovvero il taglio di carne utilizzato era assolutamente inadeguato (troppo magro e quindi asciutto al palato) così come i contorni e la presentazione.
Un vero tonkatsu è realizzato con un “taglio” di maiale grasso al punto da risultare al palato succoso, alto tra uno e due centimetri, impanato, fritto, tagliato a strisce e servito insieme a cavolo cappuccio tritato e zuppa di miso.
Age Gyoza – voto 5/5
I Gyoza, nella versione “Age” cioè fritta sono l’altro piatto che insieme ai Takoyaki hanno convinto tutti i commensali. Nulla da dire quindi sui tipici ravioli cinesi, importati e poi sdoganati nel mondo dalla cucina Giapponese, proposti con vari ripieni (carne, verdure, o entrambi) e cotti al vapore, alla griglia o fritti così come quelli che abbiamo mangiato da Hokusai Ramen e che hanno meritato il voto di 5/5.
Okonomiyaki – voto 3/5
Chi ci segue, sa che siamo cultori dell’Okonomiyaki in tutte le sue declinazioni e campanilismi e che una volta siamo addirittura andati a Okayama per mangiarne alcuni tipici di quella specifica zona della regione del Kansai. Quindi siamo stati “fiscali” ma buoni come sempre :-). La porzione era davvero abbondante e, rispetto ad altri Okonomiyaki serviti e mangiati al di fuori dai confini Nipponici, ha senza dubbio vinto. C’era pure -per i cultori di questo piatto- l’aggiunta di Zenzero rosso a julienne in salamoia, ma un fattore “aggravante” ha contribuito ad assegnare il nostro voto di 3/5. Quale? La cottura non completa e non uniforme che ha reso l’okonomiyaki assolutamente slegato e che fatto risaltare eccessivamente il sapore della verza o del cavolo verza utilizzato per la preparazione. Ci dispiace, ma siamo certi che ci siano assolutamente buoni margini di miglioramento fino a raggiungere il massimo dei voti.
Prima di lasciarvi…
Il menù è davvero vario ed oltre a quanto abbiamo scelto, ci sono un ampia varietà di piatti “caldi” della cucina giapponese, tra cui: il curry rice ed almeno 8 varianti di ramen.
I prezzi ci sono sembrati adeguati, ci si attesta su una spesa media di circa 16-18 euro a persona inclue bevande (non abbiamo bevuto alcolici né mangiato dolci). Cifre che, rispetto ad altre proposte similari a Roma e Milano, sono da considerarsi addirittura molto più economiche. Inoltre, con piacere, possiamo dirvi che accettano ogni tipo di carta e metodo di pagamento, inclusi Apple Pay ed American Express che come al solito abbiamo utilizzato sfruttando la promozione che ci ha consentito di recuperare ben il 4% della spesa.
Infine, almeno nella serata nella quale l’abbiamo provato, secondo noi mancava in sala una figura che facesse da “collante” con il Giappone. Non dimentichiamoci che ci troviamo in Italia e che l’avventore, spesso non conoscitore della cucina giapponese, in questi casi si aspetta -diciamo così- di essere accolto e introdotto in quella dimensione di sapori etnici che si appresta a gustare.
Hokusai Ramen – Via Prenestina, 123, 00176 Roma RM, Italia –
hokusairamen@hotmail.com – +39 391 407 9851 – www.hokusairamen.it
Fonte, foto e video: aggynomadi e Vivi Giappone
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